Punta Troia, ora Punta Ala, vede i suoi primi fasti nel 1557.
Da terra desolata di pinete incolte e mare, viene donata ad Eleonora di Toledo dei Medici, moglie di Cosimo I, a quel tempo duca di Firenze e di Siena.
Trovandosi come regalo questo splendido fazzoletto di terra verde e azzurro, Eleonora ci fa costruire una torre quadrata , su un promontorio dove allora non esisteva nulla: l’unica torre a quel tempo presente era stata eretta nel ‘400 sull’isolotto di Troia (ora chiamato Sparviero), dagli Appiani di Piombino i precedenti possessori di Punta Troia.
A quel tempo i soggiorni costieri erano consigliati per guarire dalle malattie che affliggevano le città, come la tubercolosi. Non avevano però fatto i conti con la malaria che infestava la Maremma: troppo presto infatti il regalo si rivelò foriero di sventura per Elena e i suoi figli, Maria Giovanni e Grazia, che morirono proprio di febbri malariche pochi anni dopo.
La costruzione della Torre Hidalgo, invece, si fa risalire al 1557 ad opera della famiglia Appiani.
Si creava quindi una linea di unione fra le due torri, Troia Nuova e Torre Hidalgo, fatta di stretti sentieri nascosti dal folto della macchia, che servivano da camminamento e collegamento per le guardie del luogo.
Gli anni per Punta Troia trascorrono senza eventi degni di nota, all’interno di quello che viene chiamato il Granducato di Toscana, antico stato Italiano durato fino a poco prima dell’Unità d’Italia.