Magliano
MARCO VIANI | OCTOBER 6, 2020 | MAGAZINE
Da fuori si notano i torrioni e il campanile protetti da questa cinta poderosa. E intorno la fascinosa campagna maremmana fatta di ulivi e viti.
Magliano, chiamato ufficialmente Magliano in Toscana, è un borgo posto nella provincia di Grosseto, in Toscana. Oltre che essere conosciuto per i suoi insediamenti etruschi, ha nelle vicinanze le frazioni medioevali di Pereta e Montiano.
La prima cosa che si nota avvicinandosi a Magliano sono le gigantesche mura che circondano il borgo. da fuori si notano i torrioni e il campanile protetti da questa cinta poderosa. E intorno la fascinosa campagna maremmana fatta di ulivi e viti.
Si entra a Magliano dalla Porta San Giovanni e si percorrono le stradine dove si possono percorrere i camminamenti sulle mura. Ricca di diversi palazzi signorili, Magliano è anche un vivace punto di attrazione turistica ricco di locali dove mangiare o intrattenersi.
Tra le attrazioni più rilevanti c’è il Palazzo di Checco il Bello, risalente al 1200, con una notevole facciata gotica. La pieve di San Giovanni Battista mostra le diverse ristrutturazioni avvenute durante i periodi gotico e rinascimentale. Il fonte battesimale del 1439 rappresenta un notevole esempio di valore.
Sulla facciata del palazzo dei Priori è possibile conoscere gli stemmi dei podestà che hanno governato Magliano nei secoli. La chiesa e la porta di San Martino, ricche di sculture, concludono le attrattive di Corso Garibaldi.
L’esperienza del camminamento sulle mura è una delle attività che non vanno perse se si arriva a Magliano. Dalle mura si gode anche lo spettacolo di un panorama sulla campagna maremmana senza uguali.
Pochi metri più avanti troviamo la porta San Martino con splendido affaccio sulla campagna. A questo punto ritornate alla Pieve di San Giovanni Battista e scendete la stradina sormontata dal campanile, arriverete al
Appena fuori Magliano si trova l’ulivo della Strega, un albero con una età stimata di circa 3500 anni.
Si narra che in età medioevale, intorno a questo ulivo, venivano celebrati riti pagani. La sua fama e la sua forma fanno facilmente intuire perché a questo albero è stato dato il nome di Ulivo della strega.
Diverse importanti necropoli etrusche sono state rinvenute nel territorio di Magliano.
Una attrattiva del territorio circostante Magliano sono gli scavi di Doganella, gli scavi etruschi della città di Kaloùsion di cui però è stato scavato solo la base di qualche fabbricato.
Ma una delle cose che riscuotono un grande interesse, soprattutto per gli archeologi e gli appassionati di storia antica, è il piombo di Magliano.
Si tratta di un reperto etrusco di grande valore perché è servito per comprendere molte parole dell’alfabeto etrusco. Come la Stele di Rossetta egizia.
Si tratta di un disco di piombo di circa 8 centimetri, datato intorno al V secolo a.C., sulle cui facce è incisa un’iscrizione a spirale di settanta parole.
Grazie a questo oggetto oggi l’alfabeto etrusco è più comprensibile, anche se la comprensione della lingua è ancora misteriosa. L’originale Piombo di Magliano lo si può ammirare nel museo archeologico di Firenze.